lunedì 14 ottobre 2013

TRANSALPI... primo tentativo!!! TAPPA 1

Sono i primissimi di luglio e come ricorda chi mi segue sulla pagina, la moto è ancora sotto i ferri per il maga-tagliando dei 50mila km.
Purtroppo ci sono stati dei ritardi con i pezzi e cosi a meno di 15 giorni dalla partenza per il viaggio estivo ancora non so se la moto sarà pronta.


Nel frattempo la vita non si ferma e anzi per me in questo periodo va il doppio, cosi pur avendo la mente altrove sono costretto a chiudermi a casa e a studiare.
Ma basta uno spicchio di cielo attraverso la finestra che la mia mente vola e passa dai sogni su  quello che potrei trovare in Slovenia e Croazia, agli incubi che la moto non sia pronta in tempo e cosi tra un sogno, un incubo e due conti mi rendo conto che volendo, forse riesco ad avere due soldi e qualche giorno per farmi un girello, io la moto la tenda e le Alpi, una cosa che ho sempre sognato.
Ancora mi chiedo come faccia la mia mente anche solo a concepire un nuovo viaggio, con esami su esami da preparare e con un viaggio di 20-30giorni ancora da definire, ma forse sono proprio tutti questi sogni che mi danno la forza di affrontare tutto e infatti in un mese do 5 esami.

Il 4 mattina mi trovo all'università.
Sto aspettando di dare l'esame ma l'unica cosa a cui penso è che oggi devo andare a ritirare la moto e l'unica cosa che voglio sentirmi dire è "La moto va bene, tutto ok!".
Supero l'esame senza nemmeno accorgermene, corro a casa, mangio e vado a prendere la moto.

La fatidica frase viene detta con l'aggiunta di un "...sei vuoi fatti un giro e dimmi se c'è altro da fare!", la moto va benissimo, anche meglio di prima e durante quel giretto di prova la mia mente ufficializza ciò che fino a quel momento avevo cercato di nascondere alle mie fantasie...si può partire per le Alpi!

Torno a casa sotto l'euforia di questo pensiero, chiamo Valeria per dirle che la moto va bene e si parte per la Croazia ma anche per avere conferma che lei darà l'ultimo esame l'11 luglio e quindi prima del 13-14 non si parte, a conferma ricevuta le comunico che l'indomani partirò per un tour delle Alpi, io moto e tenda.
Messa giù la cornetta del telefono mi accorgo di una cosa non da poco, non ho la più pallida idea di dove andare, di che strada fare, da dove iniziare...

Inizia cosi nella confusione più totale quella parte del viaggio che qualunque viaggiatore ama...la preparazione del viaggio stesso...peccato che io ho solo poche ore per decidere percorsi, punti da vedere, tappe, preparare la moto e tutto il necessario!
Inizio con il preparare la moto (i miei sono già partiti fortunatamente) e metto sottosopra casa per tiare fuori borsa da serbatoio, portapacchi da montare, zaino da campeggio, tenda, saccoapelo e stuoino, corde, fornelletto, pentole, pail, vestiti, attrezzi, torcia ecc...
In un paio d'ore finisco tutto ma sono già le 8 di sera cosi mi cucino due cose e inizio a lavorare sull'itinerario.

Sembra facile a dirlo ma quando apro google maps mi accorgo che è molto più semplice creare l'itinerario per vedere un intera nazione che per vedere le Alpi...si perché nel caso della nazione l'itinerario per me è un percorso orientativo poi con mappa alla mano e cartelli stradali decido giorno per giorno cosa vedere, dove andare e alla fine raggiungo tutto...ma se hai i giorni contati e decidi di fare tappe di 350-400km passando per determinate strade e valichi alpini allora la storia si complica, è come trovare la strada giusta in un labirinto e non puoi improvvisare sul posto, almeno che tu non abbia una mappa super dettagliata, e per un percorso che va da Ventimiglia a Trieste ce ne vorrebbero 10.
Io ho solo una mappa dell'Italia 1:1milione isole comprese.

Passo ore a cercare su internet i nomi dei vari passi principali e più belli, cerco di metterli in un ordine geografico e di creare tappe fattibili poi alla fine trovo un sito-blog che mi da la svolta e su cui trovo esattamente quello che cercavo (mi sembra giusto ringraziarlo menzionandolo) motoitinerari
Ci trovo un percorso già diviso in tappe fattibili tra Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia con tutti i punti principali segnalati.
Le prendo una ad una, mi segno tutto su un quaderno che uso come diario di viaggio e faccio qualche modifica.

Anche cosi finisco a notte inoltrata e vado a dormire alle 2, la sveglia è alle 5, la cosa mi eccita da matti.

PRIMA TAPPA              Roma - Ventimiglia 

MAPPA

Quando la sveglia suona mi sembra di essere andato a dormire 5 minuti prima.
30 secondi per realizzare chi sono, dove sono e che devo fare ed ecco che mi ritrovo subito a 3000 per la smania di partire.
Mi preparo una colazione abbastanza indecente, chiudo gli ultimi bagagli, mi metto tutto l'armamentario da moto che a luglio sopporto solo grazie al fresco dell'alba e scendo alla moto.

Assaporo gli attimi prima di uscire dal garage.
Mille emozioni si accalcano in testa, l'adrenalina scorre a fiumi e stai per buttarti nel viaggio, nell'avventura, nell'inaspettato.  Dopo la preparazione del viaggio è il secondo momento più bello.

Ho fatto il pieno la sera prima, quindi senza esitare alle 6 di venerdì 5 luglio mi lascio alle spalle una Roma ancora dormiente alle prime luci della mattina.
Direzione Ventimiglia-Francia facendo solo Aurelia.

Si esatto tutta Aurelia, passando per paesini, lungo mare, campagne e passi di montagna.
Sono solo, non devo rendere conto a nessuno, non ho orari da rispettare o posti da raggiungere per forza questo è quello che ho sognato per tutto l'anno e ora voglio godermelo.
Non ho bisogno di accorciare con l'autostrada, di evitare paesaggi, di buttare soldi ai caselli, quello che voglio è esattamente vivere il viaggio ad ogni km, affrontare la tanto temuta e a me sconosciuta Aurelia SS1, chiedere informazioni ai semafori, fermarmi prima dei km previsti o andare avanti fino a notte fonda.
Ma come si dice tra il dire e il fare...

Il primo tratto è la brevissima autostrada che porta da Roma a Civitavecchia, pochi km che con il fresco mattutino sono davvero stupendi, totalmente affacciati sul mare seguendo le ondulazioni del terreno e bordati di verde.
Da qui seguo le indicazioni per la SS1 o E80, andatura tranquilla 90/100 all'ora e sullo sfondo la campagna maremmana che scorre.
Arrivo cosi alle 8e30 a Grosseto dove mi fermo poco prima per fare benzina ad un ottimo prezzo e mi sgranchisco un attimo.


Riparto alla volta di Livorno e Pisa.
Poco prima di arrivare a Livorno l'aurelia regala pochi km davvero stupendi a picco sul mare seguendo la costa e non posso non fermarmi a fare alcune foto.
Dopo la strada rientra nelle campagne e perde di vista il mare.
Le indicazioni tra Livorno e Pisa non sono chiarissime e devo chiedere un paio di volte a dei passanti..
Dopo Pisa inizia una serie infinita di paesini e il traffico si sente, anche per i molti che vanno al mare, ma ancora nulla di cosi apocalittico come mi era stato detto.

Supero Viareggio, supero Massa e arrivo a Sarzana, cotto.
L'andatura è stata lenta, sia per il traffico che per i velox, inoltre iniziano ad essere le ore centrali della giornata quindi il sole picchia e si fa sentire e anche la moto inizia a produrre il suo bel calore.
Superata La Spezia l'aurelia finalmente inizia ad essere più libera e tra una curva e l'altra sale in una vegetazione sempre più fitta.
Qui incontro un signore su una thruxton che gentilmente mi fa da apri strada per qualche km e mi lascia sotto la salita che porta al Passo del Bracco.
La strada è stupenda, asfalto ottimo, curve meravigliose una dietro l'altra, totalmente immersa nei boschi che ogni tanto lasciano spazio all'azzurro del mare.


Scavalco il Bracco e riscendo verso il mare.
Il panorama è sempre stupendo, la strada anche ma sono le due e inizio ad avere fame.
E' dalle 5e30 che non mangio, non bevo e non vado al bagno cosi alla prima possibilità mi fermo.
 Riparto dopo essermi divorato due panini con la mortadella e una coca, il tutto rigorosamente riscladato dalla borsa serbatoio, cocacola compresa.
 Per fortuna sono di quelli che si adatta a tutto e nei viaggi vedo il cibo più come una benzina per il corpo che come una fonte di piacere.


Quindi sazio e rinvigorito, torno in sella e ora il caldo si sente davvero tanto.
Seguendo la strada arrivo sulla costa dove mi accoglie un mare bellissimo che insieme ai tanti in costume che prendono il sole mi tenta a tuffarmi, ma devo resistere.



Da Sestri Levante in poi l'aurelia costeggia quasi ininterrottamente questo meraviglioso mare che farebbe da sfondo fisso se non fosse per la strada che segue precisamente la conformazione del terreno creando un mix di divertimento e bellezza.

"E io avrei dovuto fare l'autostrada e perdermi tutto ciò??ma fatemi il piacere!"





Arrivo a Genova sopraffatto dalla bellezza e dai colori di questo tratto di strada.
Sta andando tutto bene e decido di non rovinarmi tutto cercando di attraversare Genova all'interno.
La salto "a piè pari" e prendo l'autostrada a Genova-Nervi ed esco a Genova-Voltri.
Pochi km che pero per 1 euro e spicci mi permettono di risvegliarmi un attimo e di non rovinarmi l'ottimo umore. Anche perché solo qui mi accorgo che da Genova a Ventimiglia c'è tanta strada quanta da Pisa a Genova e la cosa è devastante.

Da qui la costa riprende in tutta la sua bellezza, tra case di non più di 3 piani in stile 800esco, palme e bouganville in fiore, spiagge e un mare sempre più azzurro.
Percorrendola mi rendo conto che questo pezzo d'italia è veramente un paradiso, meriterebbe un viaggio a parte, magari di 3 giorni, magari in vespa.
I paesaggi, gli scorci, i colori, la strada che ti culla e la ricchezza che apparentemente qui sembra ancora molto presente, sembrano studiati apposta per rievocare quelle epoche passate in cui la vespa regnava con la sua semplice eleganza e con il suo ritmo lento.

Parallelamente a questa meraviglia e a tanta bellezza si vede però anche il trionfo di una tipica mentalità tutta italiana che ha portato negli anni sia ad un abusivismo edile incontrollato, devastante e spesso pericoloso, sia allo sfruttamento di arterie come l'aurelia da parte di comuni e paesi.
Cosi non è raro che uno scorcio stupendo lungo la strada sia stato per sempre annullato dalla costruzione di una villa, non è raro fermarsi a contemplare una costa apparentemente incontaminata e notare un numero sempre maggiore di case moderne, spesso ancora in costruzione, arroccate un po ovunque.
Non meno raro è che una strada come l'aurelia sia bloccata da semafori, incroci secondari, macchine in doppia fila, camion che scaricano, controlli su controlli di velox, dissuasori di velocità.


Cosi dopo aver superato Genova, quando stavo già credendo che le leggende sull'aurelia non fossero altro che voci, inizio il calvario di tutto quello precedentemente detto per decine e decine di km, paesino dopo paesino, semaforo dopo semaforo superando Savona e arrivando a Noli.
Qui mi fermo un attimo.
Sono esausto.
Dal pranzo non mi sono più alzato dalla moto.
Il caldo del pomeriggio mi ha distrutto, ma soprattutto mi hanno distrutto i paesi, il dovermi fermare ogni 500metri, il caldo del motore.

In tutta la giornata non ho bevuto che mezzo litro di cocacola tiepida, sono ore che ho sete e cerco disperatamente una fontanella (in un bar non so dove mi hanno chiesto 2euro per mezzo litro, se la potevano tenere). Alla fine la trovo qui a Noli, la vedo di sfuggita mentre faccio passare l'ennesimo pedone in costume ed infradito.
Mi accosto, mi levo tutto e mi ci attacco per 10 minuti buoni finché non emetto i rumori di un boccione pieno. Mi lavo la faccia, le mani e riempio la bottiglietta di cocacola, ora si che si ragiona.
Mi rimetto in sella e cerco di velocizzare il ritmo anche perché ormai sono più che sazio di questi panorami e vorrei iniziare ad avvicinarmi a Ventimiglia.

Tratto di costa
Intorno alle 6e30 supero Sanremo e arrivo vicino a Ventimiglia.
La meta è vicina finalmente.
E' già un po che cerco campeggi lungo la strada ma non ne vedo.
Poco prima di Ventimiglia ne vedo uno, entro e chiedo "io, la moto, la tenda, una notte quant'è?", "28 euro!"
"cosa?? ma sono solo io, la tenda e la moto!", "si capisco ma qui noi abbiamo gli animatori, la piscina...", "ok ce ne sono altri più avanti?" (è brutto da chiedere ma dopo la cifra che mi ha sparato è il minimo) "no, forse dopo Ventimiglia ma non so".

Esco abbastanza innervosito, sono quasi le 7 devo ancora fare la spesa per cena e se uno chiede 28 gli altri sicuramente non chiederanno meno di 20.
Risalgo in moto e vado a vanti.
Pochi km dopo la strada è deviata per una festa di paese e si passa per delle stradine interne al paese.
 Forse è l'ora di punta, non lo so, so solo che mi ritrovo fermo in colonna, avanzando un metro al minuto senza lo spazio per passare tra le due corsie di auto, con la moto che si scalda e una giornata di viaggio sulle spalle.

Dopo 15 minuti ho fatto si e no 200metri.
La macchina davanti a me si muove.  Faccio per partire e mi accorgo che la moto è spenta.
Si è spenta cosi, senza dare il minimo avviso o colpetto.
Provo a riaccenderla ma nulla, nessun rumore.  Spia FI rossa accesa.
Essendoci una panchina sul marciapiede li vicino mi accosto e faccio passare le auto per occupare quel prezioso metro in più.
Metto il cavalletto e mi siedo sulla panchina.
Sono in uno stato di quiete quasi magica.
Mi sarei aspettato da me stesso il nervoso che saliva, l'ansia, l'angoscia, la paura.
Nulla di tutto ciò.   Stavo li.
Contemplavo la moto, il fatto di aver fatto più di 700km.
Ecco direi che prendevo coscienza veramente del fatto che non ero più a Roma o li vicino, come se fosse successo tutto cosi in fretta da non averlo assimilato.
Il giorno prima stavo dando un esame senza sapere se la moto era pronta e ora sono a Ventimiglia da solo per attraversare le Alpi.
Realizzato tutto ciò, la calma resta e capisco che devo approfittarne per ragionare a sangue freddo.
Provo a riaccendere ma nulla.    Spia FI sempre accesa.
La benzina c'è quindi decido di aspettare, magari si è solo surriscaldata cosi chiamo mio fratello e senza raccontare nulla, gli dico di essere arrivato ma che ho qualche noia con la moto ma nulla di grave.

Passa un ragazzo in bici, lo fermo, mi dice che è del luogo e allora ne approfitto per chiedergli se conosce dei campeggi ma sembra che qui non siano contemplati.
Sono passati più di 15 minuti da quando mi sono fermato.  Con molta calma mi rimetto tutto e salgo in moto come se tutto andasse bene.  Giro la chiave accendo il quadro e provo.
La moto parte, prende i giri a fatica e non posso lasciare l'acceleratore, sembra che vada a un cilindro o cose simili.
Ovviamente ne approfitto subito e senza farla spegnere giro la moto, salgo sul marciapiede opposto e sfilo tutte le macchine fino a riprendere la strada di prima lungo la costa.
Arrivato alla deviazione provo a superare la transenna ma poco dopo mi ferma uno della protezione civile.
Gli spiego la situazione e gli chiedo di farmi passare per cercare un campeggio più in là ma mi dice che dopo è proprio chiuso.
Mi attacca un pippone che anche lui ha la moto ma non ha mai fatto un viaggio simile e bla bla bla, mi andrebbe anche di ascoltarlo, amo quando la gente si apre un po, ma non è proprio il momento.
Lo interrompo bruscamente quando avvisto un minimarket di fronte e gli chiedo di controllarmi la moto mentre vado a cercare qualcosa per cena, ovunque sarà.
Torno con una bottiglia d'acqua, un pacchetto di wurstel e una scatoletta di mais. Non avevo la testa per pensare ad una cena e non riuscivo a trovare altro li dentro.
Nemmeno arrivo che il tizio ferma due ragazze per strada e gli chiede se conoscono un campeggio o altro dove posso dormire ma gli unici sembrano essere dopo Ventimiglia o quello dove mi volevano spennare.
Per un istante spero in un invito a casa poi realizzo la scena di me,sconosciuto, sporco, puzzolente e devastato e capisco che è pura follia.
Ringrazio e me ne vado. Fortunatamente la moto parte.

Con la moto che va ma ogni tanto perde giri, mi avvio verso il campeggio di prima, avevo visto li vicino uno slargo con dei camper sulla spiaggia e magari è possibile fare del campeggio.
 Nel tornare vedo due motociclisti fermi al lato, uno è al telefono e siccome mi sembrano di zona mi fermo.
Chiedo a uno se sa di qualche campeggio ma mi dice che non è di li, è ospite dell'altro che è al telefono.
Aspetto e quando finisce gli faccio le stesse domande. Nulla nemmeno lui.
Forse perché la mia faccia mostrava che non aspettavo altro, ma dopo un po che ci parlo il tizio mi guarda e mi dice che non può ospitarmi perché già c'è l'amico e me lo dice come se stesse rispondendo a una domanda.
Ringrazio e ne approfitto per chiedergli il numero di cellulare, gli spiego che sono a 750km da casa, la moto va e non va e non saprei dove lasciarla se morisse del tutto e che se potessi chiamarlo in caso di bisogno mi farebbe davvero felice.
A malincuore mi lascia il numero, ma spero davvero di non doverlo chiamare.

Riparto e poco dopo arrivo al campeggio, lo supero e mi dirigo allo spiazzo.
Ci sono una decina di camper, tutti stranieri.
Il posto non è male, è sul mare, ci sono delle palme e sembra abbastanza sicuro cosi decido di accamparmi. Mi guardo intorno e trovo 3 camper targati Italia, ottimo.
Mi avvicino e gentilmente spiego la situazione e gli chiedo se posso mettere la tenda li vicino a loro, giusto per essere più sicuro.
Mi risponde un signore dicendomi che non ci sono problemi, che sono il benvenuto e che finché sto con loro non mi tocca nessuno. Proprio quello che volevo sentirmi dire.
Cosi inizio a scaricare la moto e a montare la tenda e durante queste operazioni, mentre parlo con il signore del mio viaggio, mi accorgo che in realtà tanto italiani non sono.
Lui ha un accento strano e il resto della famiglia che fino a quel momento pensavo parlasse in qualche dialetto, capisco che non parla proprio italiano.
Non capisco se sono zingari o rumeni, ma non me ne frega nulla, sono gentilissimi e questo basta.
Finito di montare la tenda, gli chiedo dove posso prendere dell'acqua e se c'è un bagno.
Gentilmente mi mostrano un bagnetto che non avevo proprio visto e poi mi indicano un campo da calcio dove subito dietro la rete c'è una fontanella con un tubo per innaffiare, basta allungare la mano prendere il tubo, aprire l'acqua e il gioco è fatto. Ovviamente per tutto il resto c'è il mare.

Forse qualcuno mi sta odiando, penserà che sono dei ladri e io con loro, ma credo che prendere dell'acqua per lavarsi e bere non sia proprio rubare, lo chiamerei più un prendere in prestito, un sopravvivere e credo che nessuno negherà mai dell'acqua ad un uomo.

Sistemato quasi tutto, mi vado a lavare nel bagnetto che affaccia sulla strada ed è senza porta, cosi mi diverto a vedere le reazioni e le facce dei passanti.
Sono tutti allibiti o schifati dal vedere un ragazzo a torso nudo che si lava in un bagno più sporco di lui e la cosa mi affascina, soprattutto se paragonata con l'impressione che do nella mia vita di tutti i giorni.
Ennesima dimostrazione che oggi è l'abito a fare il monaco...

Con questi pensieri ma soprattutto con la consapevolezza presa prima su quella panchina di quello che sto vivendo, torno in tenda e mi preparo la cena.
In realtà sarei stato invitato dai gentilissimi non-italiani a cenare con loro ma ho cortesemente rifiutato, mi sentivo fuori luogo e avevamo ritmi diversi, poi detto sinceramente non mi capita tutti i giorni di poter cenare in tenda con un mare simile sullo sfondo e un tramonto mozzafiato.
Mando giù la mia ricca cena a base di wurstel, mais in scatola e pane in cassetta e ammetto che non è stato proprio facile, soprattutto il mais stucca ma vabbè.

Resto un po in tenda a pensare a tutto quello che è successo oggi, a cosa fare con la moto e a quale possa essere il problema poi alle 10 scarse mi metto a dormire.
Non ho montato il telo superiore della tenda perché tanto non piove e poi c'è una luce giallo-arancione che viene dai lampioni della strada che mi permette di vedere se si avvicina qualcuno.
Mi sono sentito molto più sicuro a fare campeggio libero nel nulla di una montagna o lungo strade poco battute che qui, sulla spiaggia di un paese con negozi pub e altro a 300 metri.
Mi metto i soldi nelle mutande, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, poi mi sdraio sullo stuoino senza saccoapelo (fa troppo caldo) e cado in un sonno strano.
Tutta la stanchezza del giorno si fa sentire di botto come se l'adrenalina fosse finita e dormo pesantissimamente ma ogni due/tre ore mi sveglio, mi guardo intorno e ricrollo.


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