domenica 28 aprile 2013

FRANCIA DEL SUD 2012 part.4

Bordeaux – Clermont-Ferrand

-- MAPPA --

La mattina dopo scopriamo con piacere che le nuvole hanno lasciato il posto ad un tiepido sole. 
Fa comunque troppo freddo per pensare di rimanere e di visitare Arcachon o altri posti, decidiamo di ripartire per tornare verso l'Italia. 

Siamo al giro di boa. Il punto più lontano da casa. 

Partiamo intorno alle 10, in realtà non sappiamo bene dove arrivare, guardando la mappa mi accorgo che dobbiamo attraversare la Francia e non è che sia così piccola. 
È difficile calcolare realmente le distanze.
Mi prefisso Clermont-ferrand come meta.
La partenza non è delle migliori, ci mettiamo un po a imboccare la strada giusta e la troviamo solo quando un t-maxista si offre di scortarci fino all'inizio di una superstrada. 
A questo si aggiunge una mia grande preoccupazione per la catena, ha fatto 350 km sotto la pioggia, siamo in viaggio stracarichi da 3000 e rotti km e non ho avuto tempo di ingrassarla prima di partire (oggi), ora dobbiamo fare 400km. Questa cosa mi terrà agitato per tutto il viaggio.

Poco dopo Bordeaux lasciamo l'autostrada che diventa a pagamento e continuiamo su una extraurbana.
Non mi dilungo troppo sul viaggio ma da qui per circa 200km fino a Tulle i paesaggi sono stupendi, campi verdi ovunque, paesini fiabeschi, la strada che scorre veloce e un caldo sole che ci accompagna. 
Il giorno prima sembra solo un brutto incubo.
A Tulle ci fermiamo per pranzo in un centro commerciale dove ci divoriamo un paninone con il prosciutto e due fette di torta di mele!

Da qui ci aspettano altri 200km e se possibile la strada diventa sempre più bella.
Troviamo un po di pioggia all'inizio ma poche gocce davvero. Poi il paradiso. 
La strada sale lentamente e passiamo dalla pianura a morbide colline di granturco e grano, le case diventano sempre meno e le poche che vediamo sembrano baite o sono di legno.
Dalla terra sale un profumo fresco di selvatico.
All'improvviso entriamo in un immenso bosco di abeti altissimi che lascia spazio solo a qualche piccolo paesino, la strada è larga, veloce e divertente, sembra una di quelle strade finlandesi da film.
Il traffico è pochissimo, qualche camion pieno di tronchi e motociclisti di tutte le razze.

Vediamo anche dei pazzi della Lituania su delle ybr 125 più cariche di noi.
Per il resto ci godiamo ogni km, increduli di trovare un simile paradiso qui.
Ci fermiamo solo a Ussel per coprirci un po e chiedere delle informazioni, poi continuiamo dritto verso Clermont-ferrand.
La strada è sempre più bella e i posti più selvaggi.



Lungo la strada vedo uno di quei tanti cartelli di "pericolo attraversamento cervi", pensando tra me e me che sono cose da film. Non faccio nemmeno in tempo a finire di pensarlo che 100m davanti a me si materealizza un cervo, resta un secondo, giusto il tempo di realizzare cosa fosse quella figura alta quasi 2metri e prima che io potessi frenare spicca un salto fenomenale e sparisce liberando la strada!
Il tutto è avvenuto così velocemente che Valeria ha fatto appena in tempo a vederlo saltare e io capisco che è meglio rallentare e tenersi più pronti.

Arriviamo a Clermont-ferrand estasiati da un viaggio cosi bello.
Entro nel centro informazioni e trovo un ragazzo giovane molto gentile che chiama varie strutture.
Dopo poco troviamo la stanza. 30Euro a notte in tutto, perfetta!
È una pensioncina molto carina e discreta, arredata in uno stile antico.
Ci accoglie una signora grassoccia, prima mi mostra una macchinetta che non distribuisce merendine ma pasti già pronti, come spaghetti o maccheroni ,capisco l'odore di cibo precotto che c'è, poi mi accompagna alla stanza.
È l'ultima in fondo all'unico corridoio, la porta si apre con un pomello rotondo e la chiave è vecchia e lunga quanto la mia mano, sembra un salto nel passato.
La camera è davvero bella, scopro dopo che ogni stanza ha un tema particolare di arredamento, non ricordo quale fosse la nostra ma era davvero accogliente.
Letto a baldacchino con tanto di veli intorno, poltrona in vimini, specchi, e vari mobili coordinati. Separato da una parete c'era il bagno composta da lavandino e doccia.
Il resto era in comune nel corridoio.
Per 15euro a persona siamo più che felici, è forse la stanza più bella e particolare fino a quel momento.


Dopo una bella doccia e la spesa cuciniamo due cose in camera e ci facciamo una passeggiata alla scoperta di questo paesino.
È davvero piccolo e abbastanza vuoto. Di bello ricordo solo l'enorme cattedrale e alcune grosse vie del centro.

Clermont-ferrand – Grenoble

-- MAPPA --

Lasciamo a malincuore la pensione e puntiamo Lione.
È questa la nostra meta oggi. Sono solo 200km quindi li facciamo con molta calma, apprezzando la splendida giornata e il panorama. 
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Arriviamo a Lione per l'una circa. Fa caldo, finalmente.
Dopo non poche peripezie e giri trovo il centro informazioni.
Una...non riesco a trovare parole neutre per descrivere l'arpia che mi ha accolto, ricordo solo i suoi enormi dentoni da castoro e l'atteggiamento snob e schifato!
In pochi secondi mi dice che non ci sono strutture economiche, solo due ostelli e qualche campeggio abbastanza fuori.
Mi dirigo all'ostello di cui riuscivo a capire meglio le indicazioni.
Si trova sulla collina al centro di Lione e siccome avevo perso la pazienza ci arrivo risalendo una lunga scalinata con tutta la moto carica, non so come ci sia riuscito!
All'ostello scopro che è a camerate e anche divise, uomini da una parte, donne dall'altra.
Lascio perdere e cerco i campeggi.
Non mi dilungo nel narrarvi tutti i giri che ho fatto.
Vi dico solo che alle 15:00 dopo 2 ore che giravo nel traffico sotto il sole, abbandono l'idea di fermarmi a Lione e punto a Grenoble, 100km più avanti!

La strada è una comune extraurbana, affollata di case e imprese ai lati.
Guido come una furia. 90-110 km/h.
Ad ogni km c'è una rotatoria che mi costringe a rallentare e ripartire ogni volta. 
Ciò nonostante e con tanto di traffico un'ora dopo siamo a Grenoble. 

Devo però riportare un fatto poco piacevole.
A 20 km dalla città la strada era a due corsie per senso di marcia, ma senza spartitraffico.
Procedevo sui 100km/h, quando noto una Picasso azzurra, 200metri più avanti a bordo strada.
Mette la freccia e si immette, continua a sterzare e si mette di traverso sulle nostre due corsie di marcia,mi sembrava impossibile che qualcuno potesse pensare di fare inversione ad U in un tratto di strada cosi, inizio a frenare sperando che passi o si raddrizzi ma sembra non avere fretta.
Inchiodo come posso e mi attacco al clacson, la signora solo in quel momento gira la faccia verso di me e inchioda, cosi, con la macchina orizontale alla corsia.
Tiro i freni a più non posso ma la moto è stracarica e sembra inutile.
A 20metri si scompone, mi da 3-4 scossoni forti nonostante il peso.
Vedo la macchina che si avvicina, la moto ormai di traverso.
Poi quasi miracolosamente si ferma, la portiera della macchina è a 30cm dalla ruota, la signora è sbiancata, io tremo.
Un secondo dopo ci riprendiamo entrambi.
Alzo lo sguardo e fulmino la signora, sto per esplodere, lei guarda nell'altra corsia e riparte.
A qual punto non ci vedo più, giro al volo la moto e gli parto dietro, mi affianco, lampeggio, suono, la signora accosta a bordo strada abbassa il finestrino e mi mi ripete “PARDON, PARDON!!!”. Non riporto la mia risposta ma ricordo di averla insultata con una rabbia unica!!!!!!!!!!!!!
Poi Valeria mi calma e la signora riparte, spengo la moto, scendo e aspetto che mi passi.

Grenoble ci appare come una città carina,all'interno di una valle immersa e sovrastata dalle montagne.
A tratti è un paesino di montagna con i tetti rossi e spioventi, a tratti una città vera e propria.

Entro nell'ufficio informazioni un po prevenuto da Lione, per fortuna però la signorina qui è molto cortese e soprattutto ci sono posti economici.
Mi prenota una stanza in una pensione, 25euro a notte, minimo storico di 12e50 a testa!
La prendo per due notti, necessitiamo di stare fermi almeno un giorno.
Abbiamo addosso più di 1000km in 3 giorni e non dei migliori!

Arrivati alla pensione restiamo un attimo perplessi. 
Da fuori è un edificio a due piani azzurro, le persiane sono a pezzi e sembrano attaccate per miracolo.
Entro da una vecchia porta a vetri, l'ingresso è minuscolo e mi ritrovo davanti una reception improvvisata, l'ambiente è buio e regna il silenzio.
Dopo un minuto esce da una porticina un tizio alto come me, pallidissimo, smunto, vestiti vecchi e rovinati, troppo grossi per lui, lentiggini e capelli rossi, lunghi sparati all'indietro e in alto!
Non ci parliamo, o almeno, lui non parla io ci provo.
Capisce che siamo quelli che hanno prenotato, non ci voleva molto! 
A gesti, non parlava, mi dice di seguirlo e saliamo sulle scale, al primo piano apre una porta ed entriamo in un piccolo corridoio con tre porte, quella di fronte è la nostra, una è la doccia, una è la stanza di altri che però è spalancata.
Quando apre la stanza resto un attimo incredulo, ho l'impressione di aver affittato la stanza della nonna appena morta, lettone matrimoniale alto con copertone bordò, comodini e mobili antichi, massicci, poltrone antiche, carta da parati a fiorellini e un camino immenso!
Mi chiede se va bene, o almeno ci prova e dico di si.
Dopo averglielo chiesto mi mostra bagno e doccia, mi lascia la chiave e sparisce.

Torno da Valeria dicendogli che va bene ma di prepararsi, perché non è la solita pensione...
Scarichiamo la moto, doccia e spesa.
Alla fine sono contento, a Lione mi sentivo perduto e invece abbiamo un letto e un tetto per due giorni, pagando meno di un campeggio!

Il giorno dopo ci svegliamo tardi, gustando il fatto che non dobbiamo ripartire!
Visitiamo il centro di Grenoble, è abbastanza grande e vario.

Ci imbattiamo poi in quello che sembra un sentiero, che parte dal centro della città e sale in cima ad una montagna.
Dopo giorni di moto non vediamo l'ora di camminare, così saliamo.
Alla fine dopo una bella sudata e due ore dopo ci troviamo a quasi 1000metri, in quella che è la Bastiglia della città.
Non male per una semplice passeggiata in centro!


Quando scendiamo ci pappiamo due ottimi muffin fatti davanti ai nostri occhi da una cuoca eccezionale e torniamo in camera.








Dopo una bella doccia, ceniamo. Non usciamo però, vorremmo ma siamo troppo stanchi e dobbiamo pensare a che fare il giorno dopo.
Il dubbio è grosso. Siamo a 100km dall'Italia.
Partiamo prestissimo e arriviamo a Roma?
O partiamo con calma e ci fermiamo a metà?
Dobbiamo valicare le Alpi, che succederà?
Decidiamo di dormire e partire per le 9, faremo quello che riusciremo a fare, questa è la filosofia a cui siamo arrivati. 

Grenoble – CasaMiaInToscana

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Alle 9 lasciamo la città ma non iniziamo bene, il sottoscritto la mattina è stato male di intestino, è a digiuno e sotto imodium, andare in moto con l'incubo diarrea non lo auguro a nessuno, soprattutto se sai di dover valicare le Alpi! 

Appena usciti da Grenoble la strada, pur rimanendo veloce e larga, inizia a salire lentamente tra valli e boschi.
Siamo diretti a Briancon, 100km in direzione Italia, forse tra i più belli del mondo. 
La strada sale su per le Alpi francesi, fa freddo, è mattina e l'intero versante è totalmente all'ombra.
Asflato perfetto, curve spettacolari e poco traffico.
Il panorama è unico, pascoli verdi, boschi profumati, ruscelletti e cascatelle, pareti rocciose una dietro l'altra, paesini arroccati con tetti quasi verticali, la neve e i ghiacciai in lontananza. 
Tra una curva e un panorama saliamo sempre di più, alla fine anche il sole è scoperto e ci scalda, dando sfumature uniche a questi posti!
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I camper aumentano, i ciclisti abbondano, le moto impazzano e gruppi di escursionisti partono alla scoperta di quel paradiso.
Ci rendiamo conto di essere arrivati al primo valico, 2050 metri, Col du Lautaret.
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Siamo ancora lontani da casa e dall'Italia ma ci concediamo dieci minuti di pausa per goderci il posto e i personaggi che vi arrivano.
Oltre a turisti di ogni tipo e audaci ciclisti, spesso arrivavano gruppi di vespisti e di moto d'epoca degli anni 40-50 che davano un tocco surreale all'atmosfera.

La discesa è altrettanto incantevole ma molto più trafficata. Arriviamo a Briancon e da qui risaliamo ma molto meno di prima. Ora la priorità è capire la strada e arrivare in Italia.
Entriamo in una galleria, all'uscita troviamo il cartello Italia!
Sembra un miraggio!
Non c'è modo di fermarsi quindi continuiamo,seguendo la strada.
Il traffico e la guida italiana si fanno subito riconoscere e la ciliegina è l'rs 250 che ci affumica fino al Sestriere, qui, proprio sotto la fontana centrale ci fermiamo.

Finalmente Italia!
Finalmente una lingua conosciuta!
Finalmente possiamo dire che è andato tutto bene fino a qui! Un caldo sole ci accoglie mentre beviamo un po della gelida acqua di montagna che sgorga li vicino e chiamiamo i rispettivi familiari.

Tra gli sguardi di tutti i presenti, come siamo arrivati, ripartiamo.
Non so bene che strada fare per tornare, mi dirigo verso Pinerolo, lo superiamo e poi non so come prendiamo l'A6.
L'idea è quella di superare Genova e fermarsi un po dopo, l'iniziale idea di andare a Cuneo e fermarsi nel campeggio dell'andata l'abbandono quasi subito,è troppo vicino, sprecherei mezza giornata e preferisco avvantaggiarmi. 

In autostrada il tempo passa velocemente, soprattutto i km visto che ci eravamo abituati ad andature alpine.
Alle 12 superiamo Cuneo. Alle 15nemmeno, abbiamo superato Genova, che come all'andata è un casino di traffico.
Procedo a 120km/h ma il caldo si fa sentire, ci eravamo abituati ai 2000metri ora sudiamo, l'afalto è visibilmente bollente e la moto pure non scherza.

Dopo tutti i posti visti in Francia non ricordo quasi nulla della geografia italiana, ma soprattutto non ricordo distanze e tempi tra i vari posti che ci separano da Roma, quindi mi è difficile orientarmi.
Visto che non soffriamo ancora molto la moto decido di arrivare dalle parti di Pisa.
Avendo deciso di fermarci solo per la benzina, fatta poco prima di Genova, quando l'indicatore della riserva si accende sono da poco passate le 5!
Mi fermo a un benzinaio e non sapendo dove mi trovo chiedo quanto manca a Pisa o a Livorno.
Apprendo con un forte accento toscano che siamo a 20 minuti scarsi da Livorno!
Incredibile ma vero!
Parlando con Valeria capiamo che non sappiamo dove dormire, che usciti dall'autostrada potremo metterci un'ora a trovare un posto che non costi troppo e cosi ci viene la pazza idea di chiamare i miei che si trovano in Toscana, ma al confine con il Lazio!
Li chiamo e quando sanno che sono a Livorno ci invitano ad andare da loro senza che dormiamo chissà dove. 
Sarà stata la stanchezza, il caldo, la mia totale amnesia geografica o i quasi 600km di moto, ma convinto che mancasse poco partiamo.
Velocemente arriviamo alla fine dell'autostrada, mi rapinano 30euro e iniziamo l'aurelia.

È qui che mentre procedo a 120km/h ammirando il mare al tramonto e l'aria finalmente un po più fresca, dopo aver controllato dallo specchietto che dietro non ci fosse nessuno per almeno 1km, io e Valeria veniamo sorpresi da uno stridio improvviso e un clacson alle nostra spalle!
Faccio appena in tempo a vedere lo specchietto che intravedo un razzo nero lampeggiare e inchiodare con una fumata a pochi centimetri dalla moto, scostarsi sulla destra affiancandosi e mandarci a quel paese!
Ricordo che io procedevo a 120km/h, non ero proprio fermo essendo il limite di 110!
Ripreso dallo spavento mi accodo al Ferrari, lampeggio suono e lo mando visibilmente a fanculo!

Il povero drogato invece di chiedere scusa o andarsene, ha il colpo di genio, si ferma del tutto sulla corsia di sorpasso dell'aurelia con me dietro!
Il fato ha voluto che nessuno arrivasse a 110 da dietro altrimenti non eravamo qui!
La distanza mantenuta mi permette di spostarmi sulla corsia di emergenza rimanendogli dietro.
A tale mossa segue il suo spostamento sulla corsia di destra, e quello che prima era un braccio alzato dal finestrino diventa un accenno a scendere.
Con quasi 700km sulle spalle e Valeria dietro decido di fargli cenno di andarsene e gli accendo gli abbaglianti in modo che non ci possa vedere. Il tizio si calma e riparte.
Io ero incazzato come una iena per aver rischiato di morire per colpa di un coglione italiano dopo un viaggio di 5000km in Francia privo di tali coglioni. Per almeno 50km tiro giù tutti i santi!!!

Usciamo dall'aurelia, superiamo Grosseto e puntiamo Scansano, sono le 8 passate e inizia a fare buio.
Le strade le conosco ma non ricordavo tali distanze, desisto dal correre nonostante la voglia di arrivare.

All'inizio della strada per Scansano mi accodo dietro a un furgone e una macchina che procedevano a 50km/h.
Appena trovo lo spazio li supero e proseguo tranquillo, dopo poco vedo arrivare alle spalle anche il furgone, cammina e probabilmente conosce benissimo le strade della zona, mi lampeggia un paio di volte e gli faccio cenno di passare.

Mi supera e fa altre due curve a razzo, poi si pianta a 30km/h! (veramente)
Dopo quasi 800km non ce la faccio più a stare in moto e non ho la pazienza per uno così!
Gli lampeggio, nulla.
Decido allora di superarlo, appena rientro davanti mi si attacca, lampeggia e suona, ad ogni curva arriva inchiodando a un centimetro dalla moto.
Dopo poco mi accosto, decido di fermarmi e lasciarlo andare avanti, magari mi riposo un attimo.
Come mi accosto, si accosta anche lui con le 4 frecce!
Non è possibile, io e Valeria urliamo increduli davanti a questo secondo episodio in un'ora scarsa!
Dal momento che non è un Ferrari, conosco comunque le strade e aveva già spento il furgone, metto la prima e gli faccio il pelo andandomene!
Vedo che ci segue per un po ma non riesce ad avvicinarsi,corro come un dannato e anche la luce crepuscolare non è di aiuto alla guida.
Arrivo come un razzo dentro Scansano. Non è più dietro. Faccio benzina e mi sfogo un po!

Arriviamo a casa dopo le 9, è ormai buio.
La visione dei miei, di casa, il sapere che un letto e una doccia calda e un pasto già pronto ci aspettano mi rincuora moltissimo, ma non sono dell'umore che speravo.

I miei ci guardano un po stupiti, soprattutto Valeria è visibilmente provata dal viaggio.
Dopo più di 800km da Grenoble, scarico la moto.

Ripensare che quella mattina ero in Francia,poi sulle Alpi,poi davanti al mare e ora li mi sembrava incredibile!

Ci spogliamo e ci docciamo poi divoriamo tutte le prelibatezze che mia madre ha cucinato.
Fettuccine fatte in casa al cinghiale, cinghiale, fiori di zucca fritti, verdure di ogni tipo. Sapori che ci fanno venire un sorriso infinito e che apprezziamo molto più del solito!

Il giorno dopo passo la mattina con i miei, gli raccontiamo del viaggio e tutto quello che è successo, mi dedico alla moto che si è comportata egregiamente e ingrasso la catena.
Il pomeriggio ripartiamo, direzione Roma.
Casa, quella vera!

Il viaggio vola manco a dirlo.
Poi lo vedo, il mio garage, è lui il mio traguardo, scendiamo lentamente la rampa e parcheggio la moto nel suo solito posto, li da dove è partita!

La spengo, segna 5250 km in più da quando siamo partiti.

È l' 11 agosto e posso dire che tutto è andato bene, anzi benissimo!!!!!!!!!!!!!!!!

Spero di avervi appasionato e di avervi trasmesso almeno una piccola parte delle emozioni che abbiamo provato in questo viaggio. Mi scuso per la prolissità nei particolari e nelle descrizioni ma credo che siano quelle che rendano diversi i luoghi e i viaggi.
Il mio intento è stato quello di rendervi viaggiatori con noi, spero di esserci riuscito.
Grazie per aver letto e dedicato del tempo a questo racconto.

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