sabato 20 aprile 2013

FRANCIA DEL SUD 2012 part.2

Nizza – Marsiglia

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Intorno alle 10 partiamo da Nizza, fa già abbastanza caldo. Ci aspetta una bella tappa di quasi 400km. All'inizio pensavamo molto meno, ma ci siamo persi.
La strada fino a Cannes segue la costa, poi si arrampica per i monti dell'Esterel fino a Frejus.
Da qui in poi l'andatura è più veloce ma in alcuni tratti di montagna tornano le strisce nere sull'asfalto.
Passiamo dal mare a montagne granitiche, bianche, ad altre terrose e rosse con una vegetazione più fitta e profumata, infine colline che diventano sempre più pianeggianti.

L'ingresso a Marsiglia è traumatico, oltre al caldo e alla stanchezza del viaggio, la città è caotica, piena di lavori e deviazioni, il traffico è bloccato.
Avevo sentito dire che era la Napoli francese ma non pensavo a questi livelli, anche qui è facile vedere gente senza casco o in tre, per non parlare del traffico.
Dopo 1 ora decidiamo di uscire e di non tornarci più.
Puntiamo delle zone di mare, subito dopo Marsiglia. Arriviamo mezz'ora dopo a La Couronne, un paesino turistico di mare, 4case, un minimarket, 20campeggi.
All'ufficio informazioni trovo una bella ragazza, nessuno parla inglese ma lei parla italiano benissimo.
Mi dice che è tutto pieno e forse ci sono due o tre campeggi con un posto. Ci proviamo. Niente, tutto pieno. L'unico libero è il campeggio comunale e quindi ci accontentiamo.

Rispetto a quelli precedenti è più trascurato, all'erbetta si sostituisce ghiaia e terra, agli alberelli, dei pini enormi con radici ovunque, per me è solo più selvaggio e non è un male. Il prezzo è ottimo e poi si affaccia proprio sul mare. Anche qui 3 notti sono sufficienti.


Marsiglia e Aix en Provence

Il primo giorno ci riposiamo sulle stupende spiagge davanti al campeggio.
La costa è molto selvaggia e non contaminata dalla presenza dell'uomo. L'acqua è fredda ma anche qui è pulitissima e di un azzurro più scuro, questa zona infatti si chiama la “Costa blu”.


La sera proviamo ad uscire in paese ma a parte un ristorante non c'è nulla... fa quasi paura, così torniamo in tenda, ci divertiamo ad osservare i nostri vicini e ne approfittiamo per recuperare un po di sonno.







Il secondo giorno ci svegliamo con calma, colazione e partiamo alla volta di Aix en Provence.
Si trova a 35-40 km sopra Marsiglia. 

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La strada è veloce essendo quasi tutta una superstrada a 3 corsie, ma gratis. Arriviamo intorno alle 11 e visitiamo a piedi la città.
È davvero carina, è pieno di turisti e personaggi vari ma tutto avviene senza confusione e caos.
Sulle vie principali abbondano i caffè e le pasticcerie, mentre nei vicoletti del centro ci sono negozi per ogni bisogno.
Siamo fortunati e capitiamo nel giorno dei mercati, così in ogni piazza del centro troviamo miriadi di bancarelle.



Il mercato qui è molto più simile a quelli orientali, oltre alla solita frutta e verdura si vendono i prodotti locali come formaggi e salumi di ogni peso, forma e sapore, speziati in tutti i modi.
Ci sono bancarelle che cucinano direttamente ciò che compri. Altre dai mille colori che vendono unicamente spezie, decine di spezie, rilasciando un profumo intenso nell'aria. Altre ancora che vendono libri, dischi, vestiti, orecchini oppure pesce, carne o miele.
Il tutto condito da fiumi di gente,da venditori che ti offrono assaggi di ogni cosa e dalle più spietate trattative.




La città è piccolina quindi all'ora di pranzo mangiamo una cosa al volo e torniamo al campeggio.
Il pomeriggio lo passiamo al mare.


Marsiglia – Avignone

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Lasciamo il campeggio senza alcuna fretta, Avignone dista poco più di 100km e la strada dovrebbe essere veloce come per Aix.
Volevo evitare l'autostrada, sapevo che in Francia è cara come in Italia e anche più, purtroppo però sulla superstrada interpreto tardi il cartello di “fine tratto gratuito” e salto l'uscita.
Se non fosse stato per il vento non mi sarebbe affatto dispiaciuto fare l'autostrada, ma pagare per andare anche più piano di una strada più piccola e riparata mi rode. Alla fine sono 3euro e qualcosa, di lusso, va benissimo cosi.
Alle 13 siamo ad Avignone.

Troviamo facilmente l'ufficio informazioni che ci indica due campeggi appena fuori la città.
Il campeggio non è male,è a 10 minuti a piedi dal centro della città ma è silenzioso, c'è la piscina e due campi da tennis, le piazzole sono enormi, pulite e ben separate.
Le uniche pecche sono i bagni non proprio puliti e il fatto che la tenda è esposta al sole.
Ci stiamo per 3 notti.

Avignone – Nimes – Montpellier

Essendo arrivati presto quel giorno, già nel pomeriggio ci rechiamo a visitare la città.
Famosa come la “Città dei papi” per aver ospitato il papa nell'epoca della cattività avignonese. Avignone è una città davvero unica e particolare, è totalmente circondata da mura e torri medievali enormi e ancora perfettamente mantenute.
Hanno un gran fascino, soprattutto la sera quando diminuiscono i turisti.




All'interno la città sembra ancora un vecchio borgo, gli edifici sono abbastanza nuovi ma i vicoli sono stretti e spesso lastricati con pietre o grossi sampietrini.
Al centro della città si erige la Cattedrale, enorme, il Palazzo del papa e dei giardini panoramici tenuti maniacalmente.


Capitiamo alla fine di un festival degli artisti di strada e a rendere tutto ancora più fiabesco e stravagante troviamo una miriade di locandine di ogni tipo che tappezzano la città, gli artisti più vari che ancora si esibiscono ai vari angoli e bancarelle che vendono prodotti fatti a mano.






Il giorno dopo ci dirigiamo verso Nimes e Montpellier.

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Ho intenzione di visitare anche il “pont du gard”, un antico acquedotto romano a più piani ancora perfettamente integro e di cui tutti mi hanno parlato bene. Si trova lungo la strada.
Arrivati all'inizio del sentiero però trovo un grosso parcheggio e mi viene comunicato che il costo per la moto e due persone è di 12 euro. Ritengo che sia un furto visto che bisogna farsi 20 minuti a piedi nel bosco per vedere alla fine un ponte. Tenetevi il vostro ponte. Mi giro e punto Nimes.

Come tutte le città viste fino ad ora, esclusa Marsiglia, anche Nimes è una città piccolina e molto graziosa. Mi faccio dare una mappa dall'ufficio turismo e la giriamo a piedi in un paio d'ore.
Mangiamo un panino al volo e ripartiamo alla volta di Montpellier.
E' sicuramente più grande della precedente e anche più caotica.
Sarà stato il sole a picco o la stanchezza della moto ma la ricordo molto confusionaria.
Sicuramente hanno contribuito i grandi palazzi da città del nord europa a cui non ero più abituato e le vie larghissime.
Anche qui stiamo circa due ore, giusto il tempo di vedere il centro storico e torniamo ad Avignone.

Arles – Le Camargue

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Direzione Arles. La strada per un tratto è quella del giorno precedente, almeno posso concedermi di ammirare le infinite distese d'orate di grano e girasoli che circondano la strada.

Arles è molto simile a Nimes, il centro è molto carino, case basse, tetti spioventi, vicoli stretti e non di rado si trovano case con porte e finestre totalmente aperte, quasi ti invitassero a entrare e prendi cosi parte a pranzi, discussioni e a tutti quei gesti di sincera vita quotidiana.
Caratteristica è l'Arena al centro della città, era presente anche a Nimes ma questa è più grande e meglio tenuta. A quanto dicono le locandine intorno vi si svolge regolarmente la Corrida.
Effettivamente si respira un aria spagnola anche nelle boutique intorno.


Da qui ripartiamo dopo pranzo e sotto un sole cocente ci dirigiamo verso il mare, nella regione chiamata Le Camargue.

Tutti me ne hanno parlato bene ma non so cosa aspettarmi, è una regione enorme non una semplice cittadina da visitare.
Dopo qualche chilometro la strada si fa molto veloce e si immerge stretta in una campagna verde e selvaggia che si estende a perdita d'occhio. Erba alta e canneti ci accompagnano per km, in poco tempo non sembra più di essere in Francia e nemmeno in Europa.
Poi la strada si apre e capisco ciò che leggevo su questa regione.
Non ci sono parole per descrivere quello che vediamo.
Da entrambe le parti si aprono acquitrini e paludi verdi e rigogliose sotto la luce del sole, uccelli di ogni razza, alcuni alti e grandi, altri piccoli, si alzano e si riposano sull'acqua come in una danza.
Cavalli, decine di cavalli di ogni colore e altezza pascolano sguazzando nell'acqua in totale libertà.

Questo panorama quasi surreale ci accompagna per un po, poi sbarchiamo in Messico, veri e propri ranch appaiono sui lati ed offrono passeggiate a cavallo, sulla strada stessa e nelle praterie vediamo persone a cavallo vestine come cowboy con stivali e cappelli larghissimi.
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Poco più avanti arriviamo a un paesino sul mare anche qui l'aria sembra quella dei film messicani di una volta. Tizzi con cappelli e stivali da cowboy, motocross e fuoristrada acchittati, negozi di selle e prodotti simili, case basse bianche e rosse.

La spiaggia è larghissima e molto affollata, troviamo un posto libero e ci godiamo un po di mare.
E' l'ultimo mare prima dei Pirenei. L'acqua è fredda ma pulitissima.

La sera facciamo un'ultima passeggiata per Avignone, si sta davvero bene, fa caldo ma non troppo, la gente chiacchiera e cena tranquilla, il cielo è illuminato da una miriade di stelle, la routine e il caos di Roma sembrano non appartenerci più.
















 Avignone – Carcassonne

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Ore 10 si parte. Direzione Carcassonne, 250km ad ovest.
Il tempo è stupendo, la strada fino a Montpellier la conosco e la lasciamo presto alle spalle.
Il paesaggio è quasi tutto formato da campi coltivati e campagna, interrotta da qualche paesino ogni tanto.
Le strade sono veloci si cammina bene ma fa caldo caldo caldo.
Dopo Beziers ci fermiamo per pranzo, da qui in poi il paesaggio diventa più collinare e anche più ventoso.
Lungo la strada leggiamo “barcellona 350km”...
Superiamo Narbonne, una delle città che avrei voluto visitare ma passandoci non vediamo nulla di interessante o che valga i 50 km che la separano da Carcassonne.

Dopo Narbonne ho una brutta visione, pale eoliche.
Tradotto vuol dire regione ventosa e così è.
Fino a Carcassonne siamo sferzati da folate continue in tutte le direzioni abbastanza forti da spostarci. Arriviamo esausti intorno alle 17.
Avendo ormai capito che in Francia ogni posto è affollato e occupato non perdo tempo a girare (dopo saprò di aver fatto un'ottima scelta!) e mi fermo al primo campeggio che trovo.
Ci sono due posti. Non è male, pulito, tranquillo, situato vicino a un fiume e popolato da belgi e olandesi, indicatori naturali del buon livello del posto.

Scarico la moto e sistemo la tenda in una piazzola enorme e infatti più di metà resta libera, meglio così. Non avendo nulla per cena andiamo a fare spesa nel supermarket vicino.
Restiamo 2 notti.

Quelli con il gs:
Al ritorno vedo all'ingresso un GS targato italia, i primi e unici da queste parti!
Felice dell'incontro saluto e auguro buon proseguimento.
Dopo 5minuti vedo spuntare nella tenda il viso della signora, passeggera del GS, che gentilmente mi chiede se si possono mettere nella metà libera della nostra piazzola, perché quella assegnatagli è troppo piccola.
Ovviamente diciamo subito di si, siamo più che felici di avere dei vicini motociclisti e per di più italiani!

Mentre Valeria va a farsi la doccia io parlo un po con i vicini, purtroppo non ricordo il nome. Mentre tirano giù di tutto dal GS stracarico mi spiegano che vengono da Alessandria e sono partiti due gironi prima, fermandosi anche loro a Castellane. Avevano una tappa di più di 500km sulle spalle e pur con tutte le comodità, la stanchezza si vedeva. Giravano per i campeggi della zona da due ore, tutti pieni (che culo penso).
Mi dicono che sono diretti in Andorra e poi in Portogallo per un viaggio di circa 10mila km...!!!
Il signore sulla 40ina si complimenta con me sapendo del viaggio e ammira stupito la moto.
Io ricambio l'ammirazione per la loro moto e soprattutto per il fatto che è piena dei più strani accessori e tutti Twalcom, vengo a sapere che ha un anno di vita e 30mila km, è da esposizione e la Twalcom gli fornisce pezzi da testare come quelli ora montati, capisco che lavora con giornali e moto e non chiedo altro. Partiranno il giorno dopo molto presto.

La sera, dopo una bella cena calda a base di carne in scatola e baguette,(non ricordo se era pollo o maiale ma l'aspetto non lasciava capire nulla) ci siamo diretti a Carcassone che distava 2minuti di moto per vedere  l'antica città medievale e le mura che si sono conservate perfettamente.

Parcheggiamo lontano e dobbiamo farci un bel pezzo a piedi. Arrivati, scattano le foto di routine davanti le mura.
In questa occasione apro lo zaino per cercare la macchinetta fotografica e mi accorgo che...MANCA IL PORTAFOGLIO!!!

Come è possibile? Sto sempre attento e ora? Che faccio? 
Svuoto tutto nel panico più totale, dentro ci sono circa 500euro senza contare i documenti e se li ho persi è la fine, Valeria ha molti meno soldi perché ha dato a me dall'inizio quelli previsti per la benzina e non basterebbero per tornare in Italia. Torniamo di corsa alla moto sperando sia cascato per strada e pensando a dove può essere andato perso. 
Sicuramente chi lo trovava non mi avrebbe chiamato... Arriviamo alla moto e nulla. L'unica chance è che sia caduto nella tenda ma anche lì qualcuno può essere entrato. È buio pesto ma mi lancio in moto al campeggio, sono troppo agitato.
Entro in tenda e al buio cerco, il fondo è nero come il portafoglio, non è facile. C'è un casino assurdo e non capisco perché, non c'è mai stato...
Sposto una borsa ed eccolo lì, quasi sotto la borsa. Dentro c'è tutto. Ricordo di aver contato i soldi, pur sapendo che se qualcuno lo apriva di certo non si prendeva solo 10euro...ehehe!

Eravamo usciti nemmeno un ora prima ma la serata era finita. Non avevamo visto nulla e ci siamo presi una grosso spavento che però è stato di lezione. Ancora non capisco come ho fatto a lasciarlo.

 Carcassonne – Toulouse

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Il giorno dopo ci svegliamo con molta calma, freschi e riposati dalla tappa del giorno prima.
“Quelli con il gs” se ne erano già andati da un po, li avevo sentiti in dormiveglia ma hanno fatto tutto silenziosamente ed educatamente.

L'aria è tiepida e la giornata si preannuncia perfetta per la gita che abbiamo in mente.
Mi ero ostinato ad andare a Toulouse dalla mattina alla sera sapendo che era lontana ma non avendo mai realmente visto i km da fare...
Partiamo che sono già le 10 ma non abbiamo troppa fretta, viaggiamo senza bagagli e sembra di volare tra le campagne francesi.

Per circa 30km Toulouse non è nemmeno indicata e li percorriamo senza fatica tra gli infiniti campi di girasoli e mais che ci circondano.
Il primo cartello che reca la scritta Toulouse mi informa traumaticamente della distanza. Da dove siamo arrivati, circa 30km da Carcassonne, ne mancano ancora 70!!! Un totale di 100km ad andare e poi a tornare,  che li per li mi fanno esitare sull'andare avanti, poi tra la giornata stupenda, i paesaggi ancora più belli e il pensiero che difficilmente sarei ritornato a Toulouse in quel modo, i restanti km sono volati. 

Arriviamo per l'ora di pranzo e scopriamo subito la sua fama e importanza.
Non è facile orientarsi in questa città, dopo decine di città poco più grandi di un quartiere di Roma questa ci appare enorme. Sembra pensata per far stare tutti comodi, c'è tanta gente e fa anche caldo,ma le strade larghe, cosi come i marciapiedi, fanno scorrere tutta questa vita in modo ordinato e calmo. 
Non spicca per particolari monumenti, ma l'archittettura particolare, le grandi vie e i giardini curati la rendono piacevolissima da visitare a piedi e per 3-4 ore ci perdiamo in una lunga passeggiata.


Torniamo a Carcassonne per le 6.










Giusto il tempo di una bella doccia, una cena e ci dirigiamo alla città vecchia che la sera prima non avevamo modo di vedere se non di sfuggita.

La serata scorre molto piacevolmente tra le vie affollate e negozietti di dolciumi e souvenir, circondati da case e mura medievali. Un salto nel passato.

















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